Data | Foggia, 28/8/1972 (versione dell’op. 56) |
Edizione | Ed. Edi-Pan 1998 EP 8618 |
Durata | 4’30 |
Nella musica vocale da camera le predilezioni dell’autrice vanno alla voce nella sua purezza, cioè senza testo, come avviene appunto in questo lavoro pensato inizialmente per soprano, mezzosoprano e pianoforte. Qui invece abbiamo una versione per soprano, violino e organo, strumenti che conferiscono al brano un carattere indefinito di nostalgia nel prezioso alternarsi delle linee e nel loro rincorrersi imitativo fino alle ultime battute, quando soprano e violino, con effetto d’eco, cantano insieme, come allontanandosi, un breve frammento ascendente in sincronie di quinte vuote parallele.