Data | Roma, 25/11/90 (versione dell’op. 119) |
Edizione | Roma, Ed. Edi-Pan 1998 EP 8613 |
Durata | 8’46 |
Testo | Sacro |
Breve e ispirata composizione in cui la scrittura, ora accordale ora contrappuntistica, privilegia incontri dissonanti che conferiscono alla preghiera accenti sinceri sgorganti da intensa emozione e quasi da un processo di purificazione, da una presa di coscienza fideistica, da una deliberata smaterializzazione. La materia sonora si dissolve in implorazione, la speranza rinasce dalla disperazione, l’ipotesi di un riscatto morale balugina ora più reale. La scrittura polifonica si fa più sapiente, proprio perché all’apparenza immediata e genuina. Risultato di una pratica diuturna e continuativa, di assuefazione con la grande stagione polifonica antica ma anche con i sentimenti del nostro tempo.