Titoli: | |
Un cavallino avventuroso op. 49 | Fiaba musicale per orchestra (1971) |
Tre danze op. 24 | per 2 trombe e orchestra d’archi (1961) |
Intersecazioni op. 118 | per orchestra d’archi (1989) |
Marionette op. 121 | per orchestra (1990) |
Due melologhi op. 134 | per coro femminile, voce recitante e orchestra (1993) |
Ave Maria op. 119 (1989) | per 2 corni, coro e orchestra d’archi |
Note
Terzo degli 8 CD dedicati alla mia musica sinfonica, sacra e da camera che la Casa discografica Edi-Pan sta man mano pubblicando, questo CD contiene sei composizioni per orchestra e per coro e orchestra scritte tra il 1961 e il 1993, per la cui presentazione utilizzerò a volte i giudizi espressi da noti musicologi.
Dice Cesare Casellato: …La disparità fra presenza femminile e maschile, vistosamente riscontrabile in campo musicale, non sussiste nel caso di Teresa Procaccini, attivissima e puntualmente presente nelle più diverse occasioni della vita musicale italiana. Varie le ragioni dei consensi ottenuti in patria e fuori, fra le quali certamente risulta determinante quella della natura del linguaggio, orientato verso la chiarezza e la comunicabilità perseguite programmaticamente. Lo stile che ne consegue evita le convenzioni del passato e gli speri- mentalismi dei giorni nostri. I modelli della grande musica europea del secolo XX hanno lasciato il segno anche nell’opera di Teresa Procaccini come in quella di altri musicisti, com’è logico, ma la lezione, piuttosto che passivamente subita, è stata da lei assorbita ed assimilata senza limitazioni per la propria autonomia, rivendicata come inalienabile da ogni artista. Le entità linguistiche in tal modo mutuate, riplasmate e trasfigurate, hanno finito per divenire gli stilemi della sua cifra personale. Coerente con i propri principi estetici ma costantemente impegnata in una gara di affinamento dei propri mezzi espressivi, sperimentata attraverso un’artigianale attivita pressochè quotidiana, Teresa Procaccini ha prodotto oltre 140 composizioni di ogri genere. In esse sono evidenziate quelle personali caratteristiche che spiccano soprattutto nella corda dell’arguzia, dell’incisiva vivacità ritmica, del vitale dinamismo e della svagata e ironica nonchalance. Notevoli risultati espressivi attingono, per altro, i momenti di più disteso andamento, attraverso la lirica cantabilita, la pensosità, l’assorta e contemplativa gravità. I lavori inclusi nel presente disco costituiscono un parziale ma efficace documento della versatilità dell’autrice e delle sue capacità nel genere sinfonico e sinfonico-corale”.
UN CAVALLINO AVVENTUROSO per orchestra op. 49 (1971) è una trascrizione per orchestra di una precedente fiaba musicale per pianoforte e voce recitante “ad libitum” scritta nel 1960. Quando cominciai a lavorarci non sapevo se avrei scritto un pezzo lungo o breve e in che forma, ma le prime 40 battute costruite su un tema brioso e saltellante mi suggerirono subito l’immagine di un cavallino che galoppa spensierato.
Pensai così di scrivere la storia di un cavallino che scappa dalla sua comoda stalla prché aspira a orizzonti più ampi e piacevoli – FUGA NEL BOSCO. Man mano che componevo scrivevo la storia e venne a delinearsi anche la forma: una Suite di 6 pezzi che presero il nome dei vari momenti della storia; SOGNO: il cavallino stanco dopo la fuga nel bosco, si addormenta sotto una quercia e fa dolci sogni. SOLITUDINE: al risveglio si ritrova solo e un pò spaventato al buio. PLENILUNIO E MARCIA: per fortuna il sorgere della luna gli dà coraggio e si rimette in marcia allegramente. RIMPIANTO: mentre si inoltra tra gli alberi un ritmico misterioso rumore lo terrorizza e gli fa desiderare la sua tiepida stalla. RITORNO: la decisione di ritornare subito indietro, correndo all’impazzata vereo casa. Sin dalle prime esecuzioni questo pezzo fu accolto con grande favore sia nella versione con che senza voce recitante, tanto da indurmi nel 1971 a farne una versione per orchestra senza voce recitante. Nel 1978 mi fu richiesta una versione per pianoforte a 4 mani che intitolai Little horse story e infine una quarta versione nel 1981 per 9 strumenti e voce recitante.
Il giudizio di Vrgilio Celletti su:
“TRE DANZE per 2 trombe e orchestra d’archi op. 24 (1961) fu scritta pensando ad un’eventuale realizzazione coreografica. Infatti i temi del 1° e 3° movimento, caratterizzati da un’incisiva vivacita ritmica, da un vitale dinamismo e da una sottile ironia, lo suggeriscono con particolare evidenza. Notevoli risultati espressivi realizzati attraverso la lirica cantabilità, l’assorta e contemplativa gravità, si evidenziano nel 2° movimento, nel quale il tema è costruito su una vera e propria “serie” di grande efficacia melodica, sicuramente non voluta seppure inconsapevolmente assimilata”.
INTERSECAZIONI per orchestra d’archi op. 118 (1989) (che scrissi in soli 3 giorni per una 1’esecuzione a scadenza ravvicinatissima) è un lavoro in un solo movimento caratterizzato da un lirismo melodico che si sviluppa in un discorso fluido e conseguente. Dalle piccole cellule iniziali, si snodano via via frasi sempre più ampie e intense. Dopo aver raggiunto la massima tensione espressiva, i vari elementi si riducono in sempre più brevi frammenti e si esauriscono in un’atmosfera intima e meditativa.
Accolto sempre con molti consensi dal pubblico e dalla critica sin dalla 1a esecuzione nella versione per pianoforte a 4 mani del 1972, MARIONETTE è sicuramente uno dei miei lavori più riusciti. II successo di questa composizione m’invogliò a farne altre ver- sioni: una per pianoforte e 10 strumenti (1975) e l’altra, più recente: MARIONETTE per orchestra op. 121 (1990). La colorita tavolozza strumentale valorizza la musica viva, gioiosa e meccanica del 1° e 3° movimento che richiama subito alla mente l’immagine di frenetiche marionette in azione. Il 2° movimento – un valzer delicatissimo – sembra evocare un sognante Pierrot che danza con la sua Colombina, dapprima lievemente, sino a trascinarla in un frenetico vortice che alla fine pian piano si placa.
La composizione che segue – DUE MELOLOGHI – è la prima del genere composta sin dall’op. 1 del 1955. L’occasione mi venne da un invito del Festival “Opera Barga” a scrivere un pezzo su testo di D’Annunzio. Pensai subito a La Pioggia nel Pineto e a Novilunio: due liriche di cui sin da giovanissima ho subito il fascino per la prorompente musicalità che emanano. E stato facile comporre la musica su questi testi bellissimi. Più difficile decidere quale organico usare e se il testo doveva essere cantato o recitato. Infine ha prevalso quest’ultima idea e l’organico prescelto fu: coro femminile vocalizzato, flauto, pianoforte e voce recitante. Nacquero così La Pioggia nel Pineto e Novilunio – 1a esecuzione: Festival “Opera Barga” (19/7/88). Qualche anno dopo decisi di trascriverli per orchestra, sicura che i timbri strumentali avrebbero conferito maggiore suggestione al lavoro. La versione per orchestra è del 1993 ed ha il numero d’opera 134. La musica segue e a volte anticipa la poesia, interpretandola sia secondo l’espressione poetica che con madrigalismi che sottolineano i momenti salienti dei testi. Grande rilievo in queste pagine assume la partecipe interpretazione dell’attore Ugo De Vita, voce recitante di pregio, ricca di sfumature, che diventa una componente essenziale del lavoro e accresce la magica bellezza delle liriche.
AVE MARIA per coro, orchestra d’archi e 2 corni op.119 (1989) chiude questo CD. Lorenzo Tozzi così ne parla: ‘AVE MARIA, una breve e ispirata composizione in cui la scrittura, ora accordale ora contrappuntistica, privilegia incontri dissonanti che conferiscono alla preghiera accenti sinceri sgorganti da intensa emozione e quasi da un processo di purificazione, da una presa di coscienza fideistica, da una deliberata smaterializzazione. La materia sonora si dissolve in implorazione, la speranza rinasce dalla disperazione, l’ipotesi di un riscatto morale balugina ora più reale. La scrittura polifonica si fa più sapiente, proprio perché all’apparenza immediata e genuina. Risultato di una pratica diuturna e continuativa, di assuefazione con la grande stagione polifonica antica ma anche con i sentimenti del nostro tempo”. Teresa Proeaccini
Esecutori
L’ORCHESTRA FILARMONICA DI TIMISOARA fu creata nel 1942 e il suo repertorio comprende le opere più importanti dal Rinascimento ai contemporanei. Ha effettuato tournées di successo nei Paesi dell’Est, in tutta Eumpa e in U.S.A. Molti solisti famosi hanno collaborato con la Filarmonica che dal 1980 è diretta da Remus Georgescu.
REMUS GEORGESCU, famoso direttore d’orchestra e compositore rumeno, ben noto per le sue raffinate interpretazioni che lo hanno fatto apprezzate anche nelle tournées effettuate in tutto il mondo, attraverso le sue esibizioni radiotelevisive o per le numerose incisioni discografiche di livello. Vincitore d’importanti premi di composizione in Romania, è stato insignito di molte onorificenze per i suoi eccezionali meriti artistici.
L’ORCHESTRA ‘SINFONIETA’ della Radiotelevisione bulgara è considerata una delle migliori orchestre da camera della Bulgaria. Il suo repertorio è vastissimo e comprende anche moltissimi autori di questo secolo.
KAMEN GOLEMINOV direttore dell’orchestra “Sinfonieta” della Radio bulgara, è il rappresentante più autorevole e affermato della Scuola bulgara d’interpretazione musicale. Diplomato presso il Conservatorio di Stato della Bulgaria, si è perfezionato al Conservatorio “S. Cecilia” di Roma con Franco Ferrara. Svolge una grande attività come direttore delle orchestre sinfoniche del suo Paese, ha diretto al San Carlo di Napoli, a La Fenice di Venezia, la Suisse Romande, in Grecia, Spagna, Stati Uniti.
L’ORCHESTRA FILARMONICA E CORO DI RIGA è uno dei complessi russi di antica tradizione e di alto livello. Il suo repertorio è vastissimo e collabora con i più famosi direttori e solisti russi e stranieri. Le sue numerose tournées I’hanno portata ad esibirsi in tutta l’Europa e nei più importanti Festivals. Il Coro è affidato alle cure di IMANTS CEPITIS, vincitore d’importanti premi internazionali che è riuscito ad elevare il coro ad un grado di perfezione notevole che lo pone ai primi posti della classifica tra i migliori cori russi.
SILVANO FRONTALINI è nato ad Ancona nel 1948. Dopo aver conseguito i diplomi di strumentazione, composizione e direzione d’orchestra, si è perfezionato in Germania con Sergiu Celibidache; da allora ha iniziato una brillante carriera che lo ha portato ad esibirsi in Belgio, Bulgaria, Cecoslovacchia, Cuba, Germania, Giappone, Italia, Malta, Norvegia, Polonia, Portogallo, Romania, Turchia, Ungheria, Spagna. Ha realizzatn un’interessante discografia registrando musiche rare di Spontini, Cherubini, Mendelssohn, Rossini, Marenco, Puccini oltre a varie composizioni sinfoniche e teatrali di Teresa Procaccini. È direttore artistico della stagione lirica “Verdianaeum Festival” di Roncole Verdi – Busseto.